"Se marzo è stato un mese caldo, aprile lo sarà ancora di più", attaccano. "In queste settimane di lotta e azioni informative abbiamo registrato le prime aperture da parte datoriale. Ma non ci basta affatto: troppi imprenditori sono ancora asserragliati dietro la difesa dei profitti, la scusa della crisi o la proposta di un rinnovo a zero euro. Per noi è inaccettabile. E lo ribadiremo con tutta la determinazione e la rabbia accumulata in 12 anni di attesa. Vogliamo un contratto giusto, con più salario, più diritti, più riconoscimento professionale. Anche le migliaia di cittadini e utenti che abbiamo incontrato ne sono convinti: per avere una buona sanità e un sistema di salute d'eccellenza bisogna credere e investire nelle competenze delle lavoratrici e dei lavoratori".
